KAZAKISTAN

Item Code: 93-7093
3953.00

9 giorni

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Kazakistan

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KAZAKISTAN - LE MERAVIGLIE DEL MANGYSTAU

Questo è un viaggio in un luogo-non luogo, che ci porta verso una regione che pare uscita da un sogno, più che da una mappa geografica: il Mangystau, ai più remoti confini occidentali del Kazakistan. La sua bellezza sta nell’assenza: di persone, di parole, di città, di rumore. Solo il vento e lo scricchiolio della terra che si sbriciola sotto i nostri passi, persi in un silenzio minerale. È un assurdo geologico, il Mangystau, un’astrazione, inscrivibile solo in un ossimoro: forse il nulla eterno, una bellezza crudele, un silenzioso tumulto, un sussurro gridato… Ci muoviamo in fuoristrada, percorrendo tracce di un deserto di pietra, senza direzioni, senza limiti, e nostri compagni di viaggio sono mandrie di cavalli bradi, forti e selvaggi. Qui, dove sabbie calcinate si infrangono sulle acque del mar Caspio, solo in parte orlato di steppe, non arriva la Grande Storia di questo paese immenso, non troviamo memorie di khanati turchi e kazaki, e i grandi imperi nomadi sono voci disperse nel vento: c’è solo il silenzio e una natura allo stato primordiale. Quale mano ha disegnato questi luoghi da cui affiorano sedimenti gessosi e salini, modellati dall’acqua e dal vento, bizzarrie che solo un artista folle avrebbe immaginato? colori che solo un pittore allucinato avrebbe osato posare su una tela? L’altopiano di Ustyurt è uno scenario onirico e alieno, dove gli aspri picchi della catena montuosa di Bozshira sono una vertigine di creste frastagliate e lame di pietra, squarci formidabili e strapiombi modellati dal vento e dall’acqua; le montagne dell’Airakty Shomanai sono come cittadelle fortificate a difesa di immaginari assalti nemici: pinnacoli, guglie ardite, pareti verticali. Poi, ai piedi del solitario Sherkala scorgiamo resti di necropoli e moschee sotterranee, realizzate da asceti di un Islam purissimo. Cammelli passeggiano solitari. Dall’alto di una falaise, il lago si è fatto dipinto, colori sfumati, impressionisti… e la mente vola agli “Interminati spazi e sovrumani silenzi” di questo angolo di mondo, questo cuore dell’Asia meraviglioso e magico.

Durata del Tour

9 Giorni

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N.B. 

I VOSTRI ALBERGHI
Aktau: Grand Hotel Victory 5*
Zhanaozen: Hotel Temirkazyk 3*
Kogez: sistemazione in yurta al Kogez Ethnic Village (vedi di seguito la Nota Importante)
Shakpak-Ata: Sartas Hostel(vedi di seguito la Nota Importante)
Astana: Radisson hotel 5*

IMPORTANTE: DETTAGLI SULLE SISTEMAZIONI
• Il Sartas è definito “hostel”. Si tratta di un albergo, in una splendida posizione di fronte al Mar Caspio, dalla architettura contemporanea. Le camere a quattro letti o a due letti a seconda della disponibilità e in relazione ai tempi in cui viene effettuata la conferma della prenotazione al viaggio – sono essenziali (letti, armadio, comodino e bagno privato), ma rispondono a buoni criteri di pulizia.

MEZZI DI TRASPORTO
Il circuito del Mangystau viene effettuato a bordo di fuoristrada, Mitzubishi Sport o similare, con 3 passeggeri per auto più l’autista. Minibus o bus a seconda del numero di partecipanti per i trasferimenti da/per l’aeroporto e ad Astana.

LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE COMPRENDE

LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE NON COMPRENDE

Partenza con volo di linea per Istanbul. Proseguimento con il volo per Aktau, capoluogo del Mangystau, con
arrivo il mattino successivo.

Arrivo al mattino presto. Trasferimento in hotel, colazione e riposo dopo il volo notturno. Aktau è la città più
giovane e promettente del Kazakistan sud-occidentale, fondata nel 1958 sulla penisola di Mangystau, in riva
al Mar Caspio, una città modello, con strade ampie e diritte. È il centro dell’industria petrolifera e del gas e un
importante porto. Breve visita della città, quindi partenza in fuoristrada per Zhanaozen, capitale dell’industria
petrolifera kazaka (nei dintorni ci sono numerosi pozzi con pompe a cavalletto). Lungo la strada visitiamo la
depressione di Karagie, un’attrazione naturale unica nel sud-ovest del Kazakistan. Il suo nome è tradotto dal
kazako come “trincea nera”: in realtà non c’è nulla di nero in esso, prevalgono i colori giallo e bianco. Questo
è il quinto posto più basso del mondo: raggiunge una profondità di 132 metri sotto il livello del mare. Dopo
aver visitato la depressione di Karagie, proseguiamo per Zhanaozen. Arrivo e sistemazione in hotel.
Pensione completa.

Colazione piuttosto presto e partenza, in fuoristrada, per un’emozionante escursione tra spettacolari
formazioni geologiche e paesaggi che paiono alieni. La nostra giornata inizia con la visita della moschea
sotterranea Shopan Ata, situata accanto a una necropoli risalente al X secolo. Nella regione la presenza umana è una rarità: in effetti questi luoghi nei secoli scorsi furono scelti da asceti musulmani come
testimoniano le tante piccole moschee sotterranee, incuneate nella roccia. Accanto a questi piccoli eremi
risulta facile trovare i resti di cimiteri, con tombe che vanno dall’antichità ai giorni nostri, dove non è insolito
vedere lapidi con scolpiti l’uno accanto all’altro simboli della religione islamica (la mezzaluna) e falce e
martello, segno della presenza sovietica. Proseguimento verso il dedalo di pittoresche colline di Kyzylkup,
dalle caratteristiche linee stratificate di color bianco e rosa. Raggiungiamo quindi la Valle di Bozzhira, la
Monument Valley kazaka, una parte del Plateau dell’Ustyurt: una pianura bianca come la neve da cui sorgono
picchi rocciosi in contrasto. Centinaia di milioni di anni fa questo luogo formava il fondo di Tethys, antico
oceano dell’era mesozoica e, a seguito del graduale cambiamento del livello delle acque oceaniche, si è
formato questo insolito paesaggio. Lo esploreremo alla ricerca dei più scenografici punti panoramici,
scoprendone gli angoli più remoti e suggestivi. Qui, come nel Sahara, è possibile trovare fossili (ammoniti).
Viaggiando tra steppe e deserti, al fondo di un canyon, arriviamo alla suggestiva moschea sotterranea di
Beket-Ata, luogo di riposo finale di Beket-Ata (1750-1813), mistico insegnante sufi che la fondò. La moschea
si osserva dall’alto in quanto raggiungerla a piedi implicherebbe una camminata ripida di 2/3 ore. Animali
selvatici, argali e gazzelle vengono spesso in questo luogo. Non hanno paura dell’uomo perché per 260 anni
sono stati sotto la protezione del santo e non vengono cacciati. Nel tardo pomeriggio rientro in hotel a
Zhanaozen.
Pensione completa con pranzo al sacco.

Partenza in direzione nord-ovest. Ci spostiamo in un’altra meravigliosa parte del Mangystau, il lago Tuzbair.
Qui le bianche scogliere di Ustyurt, combinate con il bianco abbagliante di un lago salato prosciugato, hanno
creato un luogo di sorprendente bellezza e armonia, dove spesso tornano alla luce testimonianze fossili di un
passato remoto, come i denti di squali ormai estinti da milioni di anni. Camminata fino al centro del lago sui
campi di sale. Dal punto panoramico di Ustyurt, si ammira un intero arcipelago di montagne residue, scogliere
con profonde lagune, un oceano primitivo e spettrale. Proseguiamo la salita fino alla scogliera chiamata
Sphynx. Lasciato il lago, il nostro percorso (102 km) prosegue verso ovest fino a Kogez. Arrivo e
sistemazione in yurte kazake, realizzate a mano con feltro di cammello.
Pensione completa con pranzo al sacco tra le pittoresche scogliere dell’altopiano di Ustyurt.

Partenza per ammirare il sorgere del sole nella cornice dei monti Airakty-Shomanay, che gli agenti atmosferici
hanno modellato in forme fantastiche dando origine ad un ambiente quanto mai suggestivo, punteggiato da
pinnacoli, torrioni e colonne d’erosione che hanno la parvenza di enormi funghi. La cresta montuosa Ayrakty

Shomanay, come viene conosciuta tra la popolazione locale, fu visitata nel 1851, mentre era in esilio a Fort-
Shevchenko, dal grande poeta e artista ucraino Taras Shevchenko, che la descrisse con il nome poetico

“Valle dei Castelli”, per le sue formazioni di pietra simili a castelli da fiaba. La seconda tappa di questa
straordinaria giornata è Sherkala, una montagna solitaria dalla forma insolita, uno straordinario sperone di
roccia calcarea alto più di 300 metri svettante misteriosamente dal piatto deserto che, da alcune angolazioni,
assomiglia ad un’enorme yurta, mentre da altre sembra un leone addormentato. Non lontano dalla base della
montagna si notano i resti di un insediamento medioevale, il Kyzylkala, fondato nel X secolo, avamposto sul
ramo settentrionale della grande rotta commerciale della Via della Seta. Forse era una fortezza fortificata
destinata a proteggere le carovane di passaggio. Proseguiamo per la valle di Torysh, la valle delle Stone
Balls, enormi pietre sferiche disseminate in un suggestivo paesaggio collinare fatto di campi sconfinati e
creste di insolite formazioni di pietra sferica con una dimensione di circa 3 – 4 m di diametro, la cui
formazione è iniziata 180 – 120 milioni di anni fa. Lasciata la valle di Torysh, sostiamo nel canyon di Kapamsai
con i suoi spettacolari paesaggi di bianchi calanchi e di dromedari al pascolo. E infine, ultima tappa di questa
giornata, visitiamo la moschea sotterranea Shakpak-Ata (X-XIII sec.), situata sulla penisola di Tupkargan.
Lungo le pareti ci sono colonne, nicchie e iscrizioni arabe: una struttura intagliata in una rupe, unica in
Kazakistan, che ha somiglianze con alcune delle prime moschee persiane. Le tombe di antichi popoli scavate
nella roccia suggeriscono che questo tempio, fondato ancor prima dell’arrivo dell’Islam in questi territori, fosse
un tempio zoroastriano. La moschea è stata proposta per far parte della lista dei patrimoni UNESCO.
Sistemazione in un semplice ostello nei pressi della moschea.
Pensione completa con pranzo al sacco.

Partenza per Aktau. La prima tappa è la moschea sotterranea del sultano Epe, datata IX –XII secolo: prende
il nome dal santo Sultan Epe, ma è anche conosciuta come protettrice dei marinai. Si tratta di un complesso
composto da una serie di piccole stanze, collegate da bassi passaggi. Le stanze sono a pianta rettangolare,
illuminate e arieggiate da aperture nel tetto formate da strati concentrici di pietre. Successivamente
esploriamo la valle di Zhigalgan, conosciuta anche come Terra Caduta, in cima alla quale pare di essere ai
margini della Terra. Si tratta di un’enorme scogliera a forma di mezzaluna alla cui base c’è un incredibile caos
di pietra; l’altezza della parete verticale in alcuni punti raggiunge 50 metri. All’interno della cavità si possono
vedere antiche pitture rupestri e fossili di animali del Neogene come cavalli preistorici e tigri dai denti a
sciabola. Camminata alla base della dolina e ricerca di tracce fossilizzate di animali antichi. Raggiungeremo
quindi la Blue Bay, una piccola baia marina che si è formata da un’insenatura del Tulkili Canyon. “Tulkili” in
lingua kazaka significa “posto della volpe”, anche se oggi non ci sono più volpi che vivono in questa zona. Trent’anni fa, il Tulkili era un luogo di ritrovo per i pescatori che raccontavano eccitanti storie sulla Blue Bay, la
sua sabbia bianca e le sue acque color smeraldo. Un paradiso nascosto non così lontano da Aktau.
Proseguimento per Aktau. Arrivo e sistemazione in hotel.
Pensione completa con pranzo al sacco.

In tarda mattinata trasferimento in aeroporto e partenza con il volo per Astana, moderna e futuristica città
sorta tra le steppe ventose del nord del Kazakistan. Arrivo, trasferimento e sistemazione in hotel.
Prima colazione e pernottamento.

Intera giornata dedicata alla visita di Astana. Una città-capitale (si legge Astanà e in kazako significa proprio
“capitale”), costruita letteralmente da zero vent’anni fa, letteralmente in mezzo al nulla. Iniziamo dalla vecchia
Astana, oltre il fiume, quella che non era una capitale, ma una semplice città del Kazakistan settentrionale e
che poco ha a che vedere con le nuove urbanistiche. Dopo aver osservato le case dei mercanti e la vecchia

piazza, ci spostiamo nella nuova capitale per ammirare i più importanti edifici architettonici. Il Museo Nur-
Sultan, di recente apertura, è ricco di reperti archeologici, storici ed etnografici. È tutto non banale e non

scontato: l’archeologia di aree abitate da nomadi è molto più concreta e meno artistica di quello a cui siamo
abituati, ma le sorprese non mancano e sono esposti oggetti di bellissima fattura. Tra gli edifici più
interessanti di Astana vi è la moschea Hazrat Sultan. Le decorazioni della cupola, che all’apparenza
sembrano le classiche decorazioni fitoformi islamiche, sono in realtà raffinati motivi tribali kazaki che ricorrono
un po’ ovunque in città. Proseguiamo per la Piramide: costruita in acciaio, vetro e granito nel 2006 dagli studi
di Norman Foster, progettata in modo tale da resistere alla continua variazione delle temperature (da +40° a
-40°), è di grande impatto e ha ospitato i congressi triennali interreligiosi mondiali. Un’altra celebre attrattiva è
il centro commerciale a forma di tenda Khan Shatyr, firmato da Norman Foster; l’ultimo piano ospita un
enorme parco divertimenti con ottovolanti, piscine e palme. Astana è una città da scoprire soprattutto per le
sue architetture visionarie, simbolo del lato economicamente ruggente dell’Asia Centrale. Camere a
disposizione in hotel in attesa del trasferimento in aeroporto in tarda serata. Nella notte partenza con il volo
per Istanbul, da cui si prosegue per l’Italia.
Pensione completa.

Arrivo in Italia nel primo pomeriggio.

KAZAKISTAN - LE MERAVIGLIE DEL MANGYSTAU

Prezzo da € 3.953,00

PARTENZA DA MILANO Supplemento camera singola in hotel

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